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La passione di Don Chisciotte

La passione è ciò che guida i capitani d’impresa.

La passione è ciò che ci spinge a prendere rischi o farci gettare in nuove avventure.

La passione inoltre è ciò che ci rende più convincenti con i clienti più scettici.

Ma la passione nasconde dentro di sé anche un incredibile paradosso: la cosiddetta Sindrome di Don Chisciotte.

Consulente MarketingSecondo questa “teoria” la passione è anche ciò che ci annebbia la mente e che illude facendoci vedere opportunità e potenzialità in mercati che ormai sono aridi oppure che non hanno alcuna possibilità di successo.

Per esempio in molti cercano di tradurre in business la loro passione per il benessere fisico (è la moda del momento, tze), purtroppo in molti non si rendono conto che questo mercato non ha una domanda sufficiente per garantire il successo di tutte le nuove imprese che intraprendono quest’attività.

Così come voler migliorare la società o eliminare la fame nel mondo sono delle stupende passioni, ma ciò non vuol dire che siano anche delle ottime possibilità di business.

In definitiva, quando la passione ci spinge a iniziare una nuova attività imprenditoriale, bisogna riflettere bene e analizzare attentamente il mercato in questione per essere sicuri di trovare una domanda congrua per trasformare l’impresa in successo. Cioè la passione non basta!

Altrimenti mantieni e coltiva le tue passioni, ma trovati un altro business!

Liberamente tratto da Don Quixote Syndrome.

(Articolo aggiornato)

La teorie evolutiva di Darwin applicata al Marketing

Nel 1880 Charles Darwin fece una scoperta straordinaria nelle Isole Galapagos. Scoprì 14 specie di fringuelli ognuno dei quali aveva un becco differente in base al tipo di cibo disponibile sull’isola in cui viveva. Questa scoperta portò Darwin alla famosa Teoria dell’Evoluzione (sintetizzando: evoluzione o morte), una delle più grandi rivoluzioni scientifiche della storia dell’uomo.
Se i fringuelli non si fossero adattati ai cambiamenti delle disponibilità di cibo sarebbero morti tutti.

Quando pensiamo alla Teoria di Darwin ci vengono subito in mente gli animali, i loro comportamenti evolutivi e il loro adattarsi all’ecosistema in cui sono immersi; ma se ci ragioniamo, anche il mercato (l’ecosistema studiato dagli economisti) ha le stesse regole e leggi.

Da qui possiamo tracciare le linee di una teoria evolutiva darwiniana applicata al marketing, basandola sui seguenti punti.

1. I buyers stanno cambiando: non ci sono dubbi, il modo in cui i clienti e i consumatori si comportano oggi è molto differente da come si comportavano 10 anni fa. Ciò accade soprattutto grazie a Internet e ai nuovi canali comunicativi:

  • I buyers hanno a disposizione molte più informazioni rispetto al passato e sono informazioni di qualità più elevata in quanto non provengono dalle aziende ma sono generate orizzontalmente dagli altri buyers;
  • I buyers disponendo delle informazioni hanno maggiormente il controllo della situazione rispetto al passato.

2. Gli studi dimostrano il declino del marketing tradizionale o Outbound Marketing: i consumatori hanno ormai acquisito gli anticorpi rispetto ai canali tradizionali del marketing, la pubblicità per esempio influisce sempre meno sulle decisioni di acquisto.

3. I maggiori casi di successo derivano dalle strategie di Inbound Marketing: la tendenza è il consumatore che cerca l’azienda, il marketing deve essere un magnete che attira anziché un martello che batte sulla testa dei consumatori.

La lezione di Darwin quindi si traduce con una parola, la stessa utilizzata da più di 130 anni: evoluzione.
Le aziende devono evolvere, le loro strategie di marketing devono evolvere, i marketing manager devono evolvere, questo perché il mercato là fuori è cambiato ed è evoluto.

Evoluzione, oggi nel 2011, significa passare dall’Outbound Marketing all’Inbound Marketing. L’alternativa è una lenta ed inesorabile morte.

Liberamente tratto da 3 Marketing Lessons From Charles Darwin.

Consulenza: strano fenomeno

Consulenza è detta propriamente la prestazione professionale di un consulente, una persona che, avendo accertata esperienza e pratica in una materia, consiglia e assiste il proprio cliente nello svolgimento di atti, fornisce informazioni e pareri.
In tale contesto è sostanziale il rapporto di fiducia tra il committente e il consulente.

Così recita Wikipedia.

Quindi, in breve, non ci può essere consulenza senza FIDUCIA.

La fiducia è essenziale, propedeutica alla costituzione di qualsiasi rapporto professionale di consulenza.

Non hai fiducia in una persona? Non ti convince pienamente? Non farlo mai diventare il tuo consulente, così come NON gli affideresti le chiavi di casa!

Il consulente deve essere una brava persona, onesta, chiaramente sincera, seria e professionale. Non ti fidare dei chiacchieroni, dei tuttofare, di coloro che sono sicuri al 100% che quella determinata cosa accadrà.
Il consulente giusto per te è quello che non ti fa sorgere dubbi, quello che non ti fa domandare: “ma perché mi ha consigliato in questo modo? cosa c’è dietro?“.

Competenza, preparazione, esperienza sono tutti fatti importantissimi. Ma inutili se manca la fiducia.

About Marketing

Vi segnalo un’interessante botta e risposta a colpi di articoli e contro-articoli sul tema “cosa è e a cosa serve il marketing“.

Si parte con un post di Fred Wilson dal titolo “Marketing” che – riassumendo tantissimo – ci dice che il marketing serve soprattutto alle aziende che hanno prodotti scadenti.

Di parere opposto è invece Rand Fishkin (SEOMoz) che da parte sua sostiene: “I Disagree with Fred; Marketing si for Companies that have great products“.

Ed infine, per ora, chiosa Fred Wilson con l’articolo “Marketing and the Bubble“.

Voi da che parte state?

In ogni caso, buona lettura e buon divertimento 🙂 .


Il gioioso camion della Coca cola

Da al(Coca)colizzato trovo l’idea magnifica, strordinaria, se magari passano anche da qui… 🙂

Da studioso delle tecniche di marketing penso che questa (ennesima) originale e riuscita campagna della Coca Cola sia uno splendido esempio di strategia di marketing integrata su diverse piattaforme (l’azienda ha annunciato e poi lanciato il video dalla FanPage di Facebook).