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The Human Experience

I messaggi pubblicitari standard e le esecuzioni creative convenzionali stanno diventando ormai obsoleti.

Per conquistare l’attenzione e la fiducia dei consumatori, le imprese devono preoccuparsi di meno di quello che dice la pubblicità ai suoi destinatari e di più di quello che fa per loro.

Bisogna concepire la pubblicità come una presenza continuativa e gratificante nella vita dei consumatori.

Estratto da un articolo di Jeffrey Rayport per HBR Italia

Spese online: Fail di Grillo e del M5S?

Pubblicare le spese online e rendersi trasparenti: lodevole iniziativa del M5S.

Qui è possibile trovare tutta la rendicontazione.

Peccato però che qualcosa non torna.
Tra le spese sostenute ci sono €50.000 di Google Adsense.

Peccato però che con Adsense si guadagna (quindi non è una spesa), al massimo la voce può essere Adwords, ovvero la piattaforma attraverso la quale si fa pubblicità sui canali Google.

Quindi di due l’una:
1) questi maghi del webbe del Movimento5Stelle non ne capiscono niente (eppure Casaleggio è un Guru);
2) ci stanno prendendo in giro  (più a quelli che li votano che a me però).

Qualcuno vicino al movimento che vuole farmi capire se sto sbagliando qualcosa?

La rete, l’esperienza umana e la partecipazione: chiavi del nuovo Marketing

Al giorno d’oggi tutti noi abbiamo l’esigenza di comunicare per offrire ai potenziali clienti/utenti/pazienti/acquirenti/etc. i nostri prodotti e servizi.
Pertanto è necessario improntare strategie e azioni che portino alla vendita, e ciò avviene attraverso il marketing e la comunicazione.

E’ sempre stato così, ma oggi con l’avvento di Internet e dei nuovi dispositivi tecnologici il sistema è profondamente cambiato: nuovi strumenti, nuove regole, nuovi meccanismi per entrare in contatto con il mercato in modo efficace e vincente.

Di queste mutazioni alcuni – quelli più avveduti – se ne sono resi conto, tantissimi altri no e ancora non hanno cambiato il loro approccio.

Spesso la comunicazione pubblicitaria è onnipresente, invadente, scostumata, di conseguenza è ignorata e rifiutata. Gli utenti sono bombardati da messaggi di ogni tipo (spesso inutili) che viaggiano su tutti i media. Le strategie si basano prevalentemente sulla persuasione tramite l’interruzione e la ripetizione, diventando quindi sempre più inefficaci.

Le aziende invece, per avere un certo impatto, devono ripensare le loro strategie. Devono comunicare in maniera non invasiva e diventare sempre più parte della nostra esperienza quotidiana.
Dall’invasività alla partecipazione.

La rete e le nuove tecnologie mobili ci impongono di rivedere completamente i soliti paradigmi. Bisogna riscrivere le regole di marketing e comunicazione.

Ognuno di noi oggi è in grado (spesso anche in maniera inconscia) di evitare i messaggi promozionali tradizionali che non desidera vedere, e dall’altra parte di navigare in rete per informarsi sulle caratteristiche dei vari prodotti, fare confronti e comparazioni, chiedere suggerimenti ai nostri amici, e fare tutto questo ovunque ci piaccia farlo grazie ai dispositivi mobili.

Le cose stanno così. Fermare l’acqua con le mani non è possibile. Il segreto sta nel prenderne atto quando è ancora possibile sfruttare a proprio vantaggio i cambiamenti e le mutazioni che inevitabilmente stanno accadendo.

La storia di un eroe: il sogno di Jack

E’ consentito commuoversi, anzi è obbligatorio versare almeno una lacrima.
Ogni tanto è necessario smuovere le budella, grattare la crosta sui nostri sentimenti, rendersi conto che in fondo siamo fortunati perché non siamo degli eroi.

Invece la storia di Jack è la storia di un eroe, di un grandissimo eroe!

Jack Hoffman è un bambino che da anni sta combattendo una battaglia con un cancro al cervello. La prima volta che si sentì male aveva solo 5 anni. Da allora, dopo chemioterapie e due interventi chirurgici, il suo sogno è sempre stato quello di poter indossare la maglia della sua squadra di Football Americano preferita, quella di Nebraska.
Un sogno divenuto realtà sabato scorso quando è sceso in campo con la maglia numero 22 (quella del suo giocatore del cuore).
La sua corsa fino alla line di meta per 69 lunghe yards è stata vista negli usa da milioni di persone.

Sesso, salame e tanto buon senso!

Mi scuso con i miei amici e con tutti quelli che seguono il mio blog, ma occupandomi di queste cose non mi posso esimere dal pubblicare quest’immagine tanto ridicola quanto ripugnante.

Buon senso. E’ questo l’ingrediente fondamentale della comunicazione, online e non.
Buon senso!

Non è vero che dovete catturare a tutti i costi l’attenzione. Non è vero che bisogna sempre stupire. Non è vero, non è vero e non è vero.
Buon senso, piedi per terra e tanto buon senso.

Cos’altro dire? Niente, e tutto qui!