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L’economia della connessione

Questo articolo è stato fortemente ispirato da una riflessione di Seth Godin, che chiaramente ci mostra come oggi o riesci a creare connessioni oppure sei destinato a giocare un ruolo di secondo piano (che tu sia un’azienda, un team che porta avanti un progetto o una singola persona).

L’esempio che tutti noi abbiamo davanti agli occhi è Internet, definita una “connection machine“. Ed infatti, se analizzati attentamente, i progetti Web di successo (eBay, Facebook, etc.) sono in grado di creare connessioni, mettendo in contatto e creando relazioni che prima non esistevano.

Il business oggi viaggia su questo filo conduttore.

Le mani sulle città

Uno dei più gravi danni lasciati in eredità al paese dalla politica degli ultimi 50 anni sono i quartieri di edilizia popolare, realizzati in maniera schifosa da architetti e “professionisti” incompetenti, cooptati da un sistema di amicizie clientelari.

Hanno fatto danni ovunque, ma soprattutto al sud, dove – oltre tutti gli altri atavici problemi – subiamo anche il dispiacere di avere gran parte della popolazione che vive in case degradate, inabitabili, che spengono la fantasia e la voglia di vivere.

Hanno messo le mani sulle nostre città e le hanno saccheggiate, squarciate, distrutte nell’anima.

Questa è una delle cose che non perdonerò mai alle generazioni che ci hanno preceduto!

Basta poco per essere felici, lo dice anche IKEA

Da qualche tempo mi sto interessando ad una particolare filosofia di vita (ma il termine più appropriato è lifestyle): la semplicità volontaria.

Si tratta della scelta di vivere in semplicità rivalutando antichi e nuovi valori, anche rinunciando – se necessario – al “successo a tutti i costi“, al business e alla carriera, in maniera tale da godere di maggiore tempo libero per sé stessi e la propria famiglia.

Il fenomeno riveste già  aspetti socialmente rilevanti in paesi come Stati Uniti d’America e Canada, e pare essere destinato, secondo i ricercatori, a segnare il costume nel mondo del lavoro dei prossimi anni.

I fautori di questa teoria indicano che le principali motivazioni che possono portare ad una tale scelta sono:

  • la maggiore considerazione per i temi dell’ecologia, della salute fisica e psicologica
  • una visione della vita in minore chiave consumistica
  • un recupero di valori da tempo dati per superati come una rivalutazione dell’ozio, un recupero del concetto di lentezza.

In pratica le comuni e risapute distorsioni che una economia drogata può portare con sé.

Tutto questo NON comporta una minore efficienza lavorativa o un abbandono del lavoro produttivo; semplicemente, forse, è possibile riconfigurare la propria vita secondo determinati valori e principi, dando il giusto peso alle cose!

Su questa linea sembra viaggiare l’ultima bellissima pubblicità di Ikea ItaliaBasta Poco per cambiare“.

Insomma, il concetto merita di essere analizzato ed approfondito con calma e attenzione :-).

Una storiella sul Marketing

Questa è la storia di un industriale calzaturiero di Hong Kong interessato a sapere se esistevano prospettive di mercato in una remota isola del Pacifico meridionale.

Invio a tal fine nell’isola un acquisitore di ordini, il quale, dopo un rapido sopralluogo inviò un rapporto la cui conclusione era: “La gente da queste parti va in giro a piedi nudi. Non esiste quindi un mercato per le nostre calzature.”

Per nulla convinto, l’industriale decise di spedire sull’isola anche un venditore che a sua volta comunicò: “Qui nessuno porta scarpe. Esiste quindi un mercato fantastico!”

Nel timore che il suo venditore si fosse fatto impressionare dal vedere tanta gente priva di scarpe, l’imprenditore inviò questa volta un esperto di marketing. Questi procedette, secondo i principi della sua professione, a intervistare i notabili locali e un numero adeguato di indigeni, elaborando quindi il seguente rapporto:

Gli indigeni non sono solito portare le scarpe. Tuttavia andare in giro a piedi nudi comporta dei problemi, come ho cercato di spiegare al capo tribù. Egli si è dimostrato entusiasta. Ritiene che il 70% della sua gente acquisterà un paio di scarpe al prezzo di 10 dollari. noi potremmo vendere 5.000 paia di scarpe nel primo anno. I costi per spedire e distribuire le scarpe ammonterebbero a circa 6 dollari al paio.

Potremmo conseguire quindi un margine complessivo di 20.000 dollari nel primo anno, il che significa un ROI del 20% superiore di 5 punti al nostro ROI normale.


La storiella pone in evidenza che un’efficace azione di marketing implica:

  • un’accurata analisi delle opportunità di mercato,
  • nonchè una valutazione degli aspetti economici e finanziari della strategia che si intende adottare
  • al fine di accertare se la stessa è coerente con gli obiettivi di profittabilità dell’impresa.

(Storia tratta da “Il Marketing dalla A alla Z” di Philip Kotler)

Crea il tuo TOSTAPANE in 3 semplici passi

E se io vi proponessi di acquistare un fantastico TOSTAPANE? Esatto proprio un tostapane!

Non scrollate subito il mouse, prendetevi un attimo, considerate l’offerta. È solo per oggi, disponibilità limitate.

Il TOSTAPANE che vi offro è un articolo fantastico, perfettamente personalizzabile in pochi secondi secondo le vostre esigenze e le eventuali modifiche potreste eseguirle ovunque in qualsiasi momento (domani magari potreste trasformarlo in un TOSTAPANCARRÈ o in un FERMACARTE).

Come avete potuto notare, infatti, il lato interessante della vicenda è che non vi venderei un vero tostapane già funzionante, ma uno da assemblare, ovviamente da soli in perfetta autonomia in 3 semplici passaggi (vi mando le istruzioni, tranquilli i tostapane non sono complicati da montare).

Conosco quegli sguardi, mmhhmhh percepisco dello scetticismo.
Vabbè mi voglio rovinare: ve lo faccio provare per 30 giorni gratis.
Sì, esattamente, gratis.

G R A T I S (per 30 giorni, eh, poi dovete cacciare la grana).

Se poi dopo 30 giorno non vi piace come lo avete fatto, non siete soddisfatti del vostro lavoro o non siete stati abbastanza bravi da farvi da soli un TOSTAPANE che tosta (bene) il pane, me lo rimandate indietro. Senza problemi (però un po’ vergognatevi perché… dai… sempre di un tostapane si tratta!).

D’altra parte invece se sarete così bravi da riuscire a costruirvelo da soli, vi accorgerete che il costo sarebbe identico identico ai TOSTAPANE Euronics o Tostapane Mediaworld qualsiasi. Mai stati da Mediaworld? Hanno dei tostapane meravigliosi.

Dicono le statistiche che su 100 persone che acquistano i nostri TOSTAPANE 99,56 sono profondamente insoddisfatte, perché non avevano mai costruito un TOSTAPANE prima.
Probabilmente accadrà anche a voi. Ma volete mettere? Cosa c’è di più bello di un TOSTAPANE fatto in casa? Non denigrate subito questa fantastica offerta, prendetevi un po’ di tempo per riflettere 🙂

NB. ogni riferimento a servizi che offrono siti web sottocosto, veloci da realizzare, facili e perfettamente personalizzabili è puramente casuale!