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Da Galileo a Google: come i Big Data ci aiutano a conoscere noi stessi

“Grazie alle nostre conoscenze, scopriamo noi stessi.
Ogni nuova lente è anche un nuovo specchio.”

La Big Data Revolution è in atto! Stiamo parlando di come le persone creano una memoria storica delle loro attività e quindi di come mantengono e utilizzano le conoscenze acquisite. Quindi è facile prevedere che le sue consequenze trasformeranno interamente il modo di guardare il mondo che ci cirdonda, ma anche noi stessi e il modo in cui affronteremo le sfide future.
In pratica ci consentirà di creare nuovi ambiti che renderanno possibile per la nostra società scoprire e sondare in modo più efficace la sua stessa natura.

È sotto gli occhi di tutti che i Big Data stanno cambiando le discipline umanistiche, le scienze sociali, il commercio e tutto quell’insieme di regole che fino a poco tempo fa sembravano immutabili.
Come una lente ottica è in grado di trasformare e manipolare in maniera affidabile la luce, allo stesso modo le nuove tecnologie digitali ci permettono di utilizzare efficacemente e al meglio ogni tipo di informazione.

Ciò che rende la nostra epoca diversa da tutte quelle precedenti appunto la digitalizzazione delle informazioni; data la grandissima quantità di dati a nostra disposizione da analizzare e avendo d’altra parte una potenza di calcolo sempre più efficiente e performante, ecco che diventa possibile ampliare le nostre conoscenze e scoprire sempre nuovi punti di vista.

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L’analisi dei Big Data, l’estrazione sempre più affidabile e consapevole delle informazioni dall’infinita mole di dati a nostra disposizione, ci permette di estrarre significato utile alla crescita cultuale globale.
In un mondo nel quale in un’ora si “twittano” più parole di tutte quelle presenti nei testi scritti nell’Antica Grecia, una razionalizzazione qualitativa della conoscenza diventa forse fondamentale per l’intero genere umano, permettendoci allo stesso tempo di conoscere meglio noi stessi.

(Di seguito alcuni grafici che estraggono i termini presenti in decine di migliaia di libri e ci mostrano l’utilizzo di alcune parole nel corso dei secoli, dimostrandocome l’umanità sia cambiata allo scorrere del tempo. Un’analisi del genere è possibile oggi solo grazie alla digitalizzazione dei libri e all’enorme potenza di calcolo dei computer: insomma grazie ai Big Data 🙂 ).

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(Testo liberamente ripreso e adattato da brainpickings.org – “From Galileo to Google: How Big Data Illuminates Human Culture” by Maria Popova)

Pubblicato da Gabriele Granato

Founder @ 3d0 - Docente @ LUMSA - Presidente @ Fare Digitale - Papà orgoglioso. Credo nella cultura digitale e nel meraviglioso sorriso di mia moglie.