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Gaming For Innovation

Il libro Gaming For Innovation di Gianluca Arnesano edito da FrancoAngeli è semplicemente delizioso.

Avrei preferito che non fosse così perché – essendo Gianluca un mio grande amico che stimo enormemente – questa mia recensione potrebbe sembrare retorica, invece credetemi, è la verità. Sono passato da un paragrafo all’altro, capitolo dopo capitolo, come quando su Youtube partono i video dei gol più belli della storia del calcio e uno tira l’altro passando da Baggio a Maradona e tu pensi “ne guardo solo un altro e poi spengo” e poi non spegni mai.

Sono arrivato alla fine del libro con una sensazione di piacevolezza che raramente ho riscontrato nei libri cosiddetti professionali. Eh sì, perché è vero che si parla di gioco, ma il libro tratta argomenti seri per davvero come i processi di innovazione, le trasformazioni tecnologiche e i framework utili per il business exploration, il problem solving e la competitività delle aziende che vogliono evolvere e innovare.

Gaming For Innovation ci aiuta a capire quanto giocare sia terribilmente una cosa seria (il paragrafo Gioca seriamente è il gol di Baggio su assist di Pirlo in Juventus – Brescia), perché il gioco – se fatto bene – può aiutare a risolvere problemi complessi, sviluppare il pensiero laterale (Edward De Bono sarebbe anche lui entusiasta del libro), generare scenari di innovazione. Il gioco attiva aree specifiche del cervello e permette di migliorare abilità spaziali, logiche e di decision making.

Gamification e Gamethinking

Gaming For Innovation indaga splendidamente l’importanza del gioco nella cultura millenaria dell’umanità in un’ottica evolutiva e di apprendimento, passando dalla teoria di Vygotskij costituita dalla funzione di liberare gli oggetti dal loro potere vincolante al domandarsi perché giochiamo? Perché il gioco è diventato così importante nelle culture moderne? arrivando al “Design Outside The Box”, di Jesse Schell che racconta l’evoluzione del game design in cui “dal fantastico si passa al realistico per poi arrivare al reale”.

Uno splendido viaggio dove si susseguono domande che aprono nuovi scenari e cambi di prospettiva. Come si governa la complessità? Come si interpretano i cambiamenti? Come si risolvono problemi complessi?

CubeThinkers

Gianluca Arnesano Gaming for innovationL’ultima parte del libro è poi dedicata al metodo CubeThinkers, per restare alla metafora calcistica direi che qui ci stiamo gustando il gol di Maradona nei quarti di finale tra Argentina e Inghilterra ai Mondiali del 1986 in Messico. Gianluca Arnesano qui sale a un gradino superiore sviluppando un nuovo modello di innovazione che, attraverso un approccio tridimensionale, consente di affrontare problemi complessi, analizzare le interconnessioni funzionali, generare opzioni e scenari innovativi e sviluppare soluzioni creative. Un approccio totalmente nuovo che sposta il piano di lavoro da bidimensionale a tridimensionale,  aggiungendo prospettiva, dinamismo e solidità.

In poche parole Gianluca ci propone una metodologia che ci aiuta a innovare e risolvere le complessità (e la realtà quotidiana di aziende, persone e istituzioni è affollata di problemi ipercomplessi) lasciando spazio al divertimento, coccolando quella parte ludica che oggi più che mai è parte integrante della nostra vita.

 

Come è nata Sweet Child O’ Mine?

Sweet Child O’ Mine: la genesi

“Era un riff con cui stavo giocando già da un po’ di tempo, cercando di mettere a posto tutte le note. Eravamo seduti in un salotto nella fase di pre-produzione di Appetite For Destruction.
Era solo una cosa fatta un po’ per divertimento poi Izzy Stradlin ha cominciato a suonare degli accordi ed ho sentito arrivare la vibrazione del brano. Probabilmente Axl ci ha sentiti dalla stanza da letto al piano di sopra perché il giorno dopo in sala prove ci ha chiesto di ricominciare a suonare quel riff. Lo abbiamo fatto e lui già aveva le parole ed è così che è diventata una canzone”. (Parola di Slash)

È diventata LA canzone

Tu sei il male 2/17

Rubrica #RecensioniNonRichieste 2/17

Un poliziesco – tutto italiano – di grandissimo spessore. Una storia che si intreccia con la storia del nostro paese.
Tu sei il male è un romanzo di Roberto Costantini pubblicato nel 2011 ed è il primo capitolo della Trilogia del male.

Una storia lunga 24 anni e più. Due finali del mondiale vinte dall’Italia (1982 e 2006) unite da una lunga striscia di omicidi, segreti, indagini (più o meno sporche) e tanti misteri da risolvere.
Appassionante, sempre scorrevole, non sempre lineare, ma nel complesso ben scritto.

Voto 7+

Tu sei il male

Harry Potter e la pietra filosofale 1/17

Rubrica #RecensioniNonRichieste 1/17

I pregiudizi fanno sempre sbagliare, ed in effetti mi sbagliavo sul maghetto più amato di tutti i tempi.
Harry Potter non era mai riuscito, non dico a conquistarmi, ma neanche ad avvicinarmi alla voglia di aprire il libro. Colpa forse di una sera di qualche anno fa in cui per caso vidi un po’ del film che non mi piacque per niente (promemoria: i libri sono sempre più belli dei film).

Insomma, grazie ad amici “spingitori” e a Kindle Unlimited gentilmente offerto da Amazon, scarico l’ebook e complici le feste di Natale mi tuffo nella storia.

Divertente, leggero ma appassionante, scritto benissimo da J. K. Rowling, una bella scoperta. Personaggi costruiti con cura e armonia, dialoghi di alto livello. Unico difetto: mi è piaciuto, ma non ho voglia di leggere subito il secondo.

Voto 7-

pietra-filosofale