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Auguri Slowhand

L’ho sentito suonare dal vivo in un meraviglioso concerto a Cava de’ Tirreni nel 2011 e la sua chitarra, insieme a quella di zio Pino, ancora risuona nella mia testa.
Perché il blues ha un volto ed è quello di Eric Clapton, che oggi compie 70 anni.

Auguri zio Eric e torna da queste parti, perché abbiamo un enorme bisogno di miti da amare 🙂

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Alzatevi per un’altra vita, imparate a vivere meglio

(Tratto da “Il segreto dell’infanzia” di Maria Montessori)

Tuo figlio la sera quando va a letto chiama la persona che ama e vorrebbe che non lo lasciasse. E quando noi andiamo a mangiare, lui vorrebbe venir con noi, non già per mangiare anche lui, ma per guardarci, per starci vicino.

L’adulto passa accanto a questo mistico amore senza riconoscerlo: ma badate, quel piccino che vi ama crescerà e scomparirà.

Chi vi amerà come lui?
Chi vi chiamerà andando a letto, dicendo affettuosamente: “stai qui con me” anziché dire con indifferenza: “buona notte”?

Chi desidererà altrettanto ardentemente starci vicino mentre mangiamo solo per guardarci?

Noi ci difendiamo da quell’amore, ma non ne troveremo mai un altro uguale.
E diciamo inquieti: ”non ho tempo, non posso, ho da fare!” mentre in fondo pensiamo: “bisogna correggerli, i bambini, se no si finisce per essere loro schiavi”.

Un terribile capriccio del bambino consiste nell’andare la mattina a svegliare papà e mamma. Ma che cos’è, se non amore, quello che spinge il bambino appena alzato ad andare a cercare i genitori?
Quando il bimbo salta dal letto, presto, al sorgere del sole, come devono fare gli esseri puri, va in cerca dei genitori che dormono ancora come per dir loro: “imparate a vivere santamente, è già chiaro, è mattina!”.
Egli non va da loro per fare il pedagogo: accorre solo per rivedere gli esseri che ama.

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La stanza, forse, è ancora buia, ben chiusa, perché non dia fastidio la chiarità del giorno. Il bambino si fa avanti vacillante, col cuore oppresso dalla paura del buio, ma supera ogni timore e va a toccare dolcemente i genitori. Il padre e la madre brontolano: “ma non ti si è detto tante volte che non devi venire la mattina presto a svegliarci?“.

Non vi ho svegliati, vi volevo dare un bacio!

Come dicesse: “Non volevo svegliarvi materialmente, volevo chiamare il vostro spirito.

Sì, l’amore del bambino ha immensa importanza per noi.

Il padre e la madre dormono tutta la vita, tendono ad addormentarsi sopra tutte le cose, e hanno bisogno di un nuovo essere che li svegli e li rianimi con l’energia fresca e viva che in essi non esiste già più: un essere che si comporti diversamente da loro, e dica loro ogni mattina: “Alzatevi per un’altra vita, imparate a vivere meglio”.

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La scienza del Marketing Sensoriale

Per 20 anni gli esperti di marketing dei settori più diversi hanno accumulato esperienza e competenza nell’entrare in contatto con la clientela tramite i cinque sensi, imparando a utilizzare i segnali – il pizzicore di un collutorio o il grattare di una penna Sharpie sulla carta – in grado di intensificare la percezione di un Brand.
Nell’anno appena trascorso abbiamo assistito ad un risveglio di interesse sull’argomento anche in ambito accademico.
I nuovi studi infatti registrano l’inizio di un’era in cui saranno sempre più numerosi i produttori di beni di consumo che si rivolgeranno al marketing sensoriale.

Molte di queste nuove ricerche sono imperniate sul concetto di embodied cognition, ossia l’idea secondo cui anche in assenza di una cosciente consapevolezza le nostre sensazioni corporee contribuiscono a determinare decisioni che prendiamo. Per esempio, le persone che hanno brevemente tenuto in mano una bevanda calda fanno registrare una maggiore possibilità di ritenere amichevole uno sconosciuto rispetto a coloro che sono entrati in contatto con una bevanda fredda.

Nel marketing “cominciamo a renderci conto di quanto possono essere forti le reazioni agli stimoli inconsci” dice Adam Brasel associato di marketing al Boston College.
Aradhna Krishna dirige il Sensory Marketing Laboratory della University Michigan considerata la massima esperta in questo campo, ritiene che molte aziende da poco hanno cominciato a riconoscere quanto sia forte l’impatto dei sensi sulle parti del cervello: perché il vino ha un sapore migliore in un bicchiere da vino che in uno da acqua? Perché un’immagine pubblicitaria che ritrae una torta è più convincente se la forchetta è collocata sulla destra della torta stessa? Perché il profumo di cannella fa sembrare più efficace un cuscinetto scaldamani?

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Krishna si è resa conto che quando risultano in qualche modo congruenti i sensi si amplificano a vicenda (dato che la cannella suggerisce calore, può accrescere le attrattive e l’efficacia apparente di uno scaldamani). Si tratta di influenze sottili e proprio per questo particolarmente forti. I consumatori non le percepiscono come messaggi di marketing e perciò non reagiscono con la resistenza che normalmente oppongono alla pubblicità e ad altri tipi di promozioni.

Le case automobilistiche sono da anni particolarmente attente ai cinque sensi: i progettisti sono fortemente impegnati a ottimizzare la sensazione dei pulsanti al tatto, il rumore rassicurante delle portiere quando si chiudono, l’odore specifico dell’automobile nuova.

E tuttavia ancora ampi sono i settori dell’industria di consumo che si concentrano esclusivamente sugli aspetti visivi, curandosi poco degli aspetti sensoriali. Chi segue lo sviluppo e la commercializzazione dei prodotti deve modificare questo approccio. I dirigenti delle banche devono fare un modo che gli uffici delle filiali trasudino il rassicurante aroma di legno e cuoio che rimanda un messaggio di ricchezza.

I produttori di beni di lusso che vendono online devono considerare il messaggio che trasmettono spedendoli avvolti in una busta di plastica invece che in carta velina di alta qualità.

Tutte le aziende dovrebbero prendere in considerazione una progettazione di tipo olistico che utilizzi i sensi per creare e intensificare una personalità del brand gradita e ricordata dai consumatori.

Smell-your-brand-il-marketing-sensorialeFonte: Harward Business Review Italia, Marzo 2015

 

Love Has No Labels

Che cos’è l’amore?

La grande maggioranza di noi si considera una persona senza pregiudizi, ma è veramente così?

Purtroppo, anche senza volerlo, spesso giudichiamo gli altri sulla base di stereotipi e cataloghiamo il diverso in base al sesso, alla razza, alla… diversità appunto!

Provate a guardare questo video e poi rispondete di nuovo alla domanda:

che cos’è l’amore?

Visita il sito Web LoveHasNoLabels.com

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