fbpx

Le scelte d’acquisto e l’evoluzione dei consumatori (Zero Moment of Truth)

Internet ha influenzato i processi d’acquisto? In che modo? Quali fasi del processo vengono toccate?

Jim Lecinski nel suo handbook ZERO Momenth of Truth ci offre spunti interessanti e ci mostra come i consumatori si siano profondamente evoluti grazie alla rete. I marketer quindi non possono far altro che analizzare bene questi fenomeni e comportarsi di conseguenza.

Secondo la teoria dello Zero Moment of Truth “l’utente/consumatore oggi riesce a farsi un’idea di ciò che desidera acquistare molto prima di entrare in un negozio fisico e prendere il prodotto dallo scaffale. S’informa attraverso blog e recensioni, segue i consigli degli amici sui social network e alla fine esce a fare shopping più consapevole e informato.

Si parla in altre parole di un nuovo modello di marketing.

Se prima, infatti, il processo d’acquisto si articolava in 3 fasi:

  1. Stimolo: pubblicità e leve promozionali
  2. First Moment of Truth: esperienza dell’utente/consumatore all’interno del punto vendita
  3. Second Moment of Truth: utilizzo del prodotto

Adesso all’interno di questo modello – tra le varie fasi e anche all’interno di ogni singola fase – troviamo i cosiddetti Zero Momenth of Truth, ognuno con le proprie specificità e diversità.

Citiamone qualcuno:

  • il responsabile degli acquisti di un’azienda guarda in internet i listini dei diversi fornitori prima di contattarli per un preventivo;
  • una mamma in macchina che aspetta il figlio che esce da scuola naviga sui social con il suo smartphone;
  • un ragazzo alla fermata dell’autobus guarda video di sportivi famosi sul suo tablet alla ricerca del miglior paio di scarpe.

In parole povere, oggi per essere competitivi avere un sito Web, è necessario, ma non più sufficiente.

Bisogna guardare le cose più in profondità, cambiando mentalità e cominciando a pensare che le scelte dei potenziali consumatori vengono in primo luogo influenzate dall’esperienza d’uso fatta da altre persone, e che in questo meccanismo la rete (in tutte le sue derivazioni) gioca e giocherà sempre di più un ruolo fondamentale.

La perfezione dell’universo

[Vita vissuta 15 febbraio 2013]

Mentre lui finalmente si addormenta, suona la sveglia.

L’universo è un insieme invisibile di ingranaggi perfetti. Noi siamo solo delle piccole rotelline sbadiglianti.

Mi faccio un caffè :-)!

Il Web è opportunità

Prendete due ragazze che cantano bene (meglio se carine ma non è indispensabile), una canzone famosa, una telecamerina, Youtube e tanto talento.
E puff, il gioco è fatto. Un video realizzato senza tanti fronzoli gira tutto il mondo.

Non è che sia proprio automatico il successo, ma possibile.
Di certo più possibile di 10 anni fa, per non parlare di 20 o più. Insomma, oggi si ha l’opportunità.

Questo è il Web: opportunità.

Se poi si aggiunge il merito, il talento e la competenza, allora sì che il gioco è fatto :-)!

Apriti il sito: l’inutilità dannosa che sconforta

Ed eccone un altro che ti permette di farti il sito Web da solo (effettivamente se ne sentiva la mancanza).
Registri il dominio, scegli la grafica, addirittura puoi creare un catalogo di 20 prodotti, pagabili dai tuoi clienti tramite Paypal… wow :-).

Il prezzo è modico, anzi nullo, per chi vuole fare veramente business online.

Il vero costo – altissimo – da pagare è il tempo che si perde; perché poi quando ci si accorge che non serve a nulla, forse sarà troppo tardi per recuperare il terreno perso.

Qualcuno potrebbe obiettare che mi rode perché è un servizio che fa concorrenza a quelli che offriamo noi (per chi non lo sapesse: 3d0 Digital Agency).

Beh sì mi rode, ma non per questo motivo.
Mi rode perché questi sistemi non aiutano il settore a svilupparsi, ad innovarsi, ad offrire servizi a valore aggiunto. Mi rode perché si prendono in giro gli utenti, non esistono formule magiche.
Mi rode perché se vogliamo che le nostre strade siano più sicure, dobbiamo spingere le persone a portare le loro automobili nelle officine specializzate, e non ad aggiustarsele autonomamente nel proprio garage (o addirittura a costruirsele).

Noi da quelli bravi abbiamo solo da imparare.

Quindi ben venga la concorrenza, ma verso l’alto. E’ la discesa verso “l’inutilità dannosa” che mi sconforta.