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Coinvolgere gli utenti Facebook, come fare?

Ormai è stranoto, il segreto di una buona strategia di marketing sui social network e su Facebook in particolare sta nell’avere una community altamente coinvolta, che interagisce, appassionata ai temi trattati sulla pagina Facebook.

Tu puoi tempestare i tuoi fan di pubblicità, di messaggi promozionali, ma il loro numero diminuirà se non saranno realmente attivi e coinvolti.

Perché il coinvolgimento è così importante?

Perché un fan che interagisce con la tua pagina sta in realtà interagendo con te, (azienda, persona o altro che sia), sta sviluppando fedeltà al marchio (loyalty) e molto probabilmente condividerà con altri il tuo brand, i tuoi prodotti e servizi.

Insomma, la parola d’ordine è coinvolgere, coinvolgere e coinvolgere.

Ma come si fa a coinvolgere le persone?

  1. Devi essere interessante: facile a dirsi, più difficile a farsi, ma necessario. Condividi solo cose che interessano veramente ai tuoi fan e se non sei sicuro di cosa interessi loro, chiediglielo!
  2. Devi essere umano: o meglio, umanizza il tuo brand. Gli utenti vogliono parlare con delle persone, non con dei computer; vogliono sentire partecipazione, vogliono provare sensazioni ed emozioni.
  3. Rispondi velocemente: la lentezza non è di questo mondo digitale, iperconnesso e globalizzato, purtroppo.
  4. Sii breve: le persone si annoiano presto, vogliono contenuti leggeri, non amano pensare.
  5. Condividi contenuti di vario genere: la rete ti permette di variare, quindi utilizza tutti gli strumenti a disposizione come i video, link, testi, foto e tutto ciò che la fantasia e le capacità ti permettono di utilizzare.
  6. Condividi contenuti originali: operazione difficile, ma se ci riesci, booom!
  7. Utilizza domande e questionari: le persone digitali amano dire la propria opinione, altrimenti guarderebbero la televisione.
  8. Usa gli eventi: creando aspettativa e partecipazione.
  9. Incoraggia la geolocalizzazione: un utente che fa il check-in nel tuo locale, fa una foto e dice:”da Peppe il pizzaziolo si mangia benissimo” equivale ad uno spot di 30 secondi in prima serata su RAI1 :-).
  10. Apprezza i tuoi fan: hai bisogno dei tuoi fan, quindi trattali bene. Ringraziali ogni volta che puoi, premiali per i loro contributi, sii sempre gentile ed educato.
  11. Organizza dei contest: sprona i tuoi utenti ad utilizzare la propria fantasia e creatività e poi premiali.
  12. Incoraggia gli utenti a creare propri contenuti: la tua pagina non è solo tua e del tuo marchio, ma è dei tuoi utenti, anzi soprattutto è dei tuoi utenti.
  13. Sii costante: se ci sei, ci devi essere sempre, con cadenza regolare.
  14. Falli sentire parte integrante del progetto.

Insomma, la parola d’ordine è coinvolgerecoinvolgere coinvolgere :-).

Liberamente tratto da: 14 surefire ways to engage Facebook users

EC = MC (Every Company is a Media Company)

L’equazione trasformativa del Business.

Come dice Tom Foremski:

“Every company is a media company because every company publishes to its customers, its staff, its neighbors, its communities. It doesn’t matter if a company makes diapers or steel girders, it must also be a media company and know how to use all the media technologies at its disposal.

While this has always been true to some extent, it is even more important today, because our media technologies have become so much more powerful.

It is no longer a one-way broadcast medium, everyone now has access to an online printing press that can potentially reach tens of millions of people”.

Ogni business company moderna che vuole essere competitiva e all’avanguardia deve utilizzare tutti gli strumenti tecnologici e i nuovi media a sua disposizione per raggiungere il proprio target di riferimento, attraverso una comunicazione integrata ed efficiente.

Il web, le tecnologie mobile, i social network sono opportunità che non è possibile non sfruttare (anche perché lo farà qualche concorrente prima e meglio di te, costringendoti a rincorrerlo arrancando).

EC = ME : Every Company is a Media Company

Pescatore di sogni

Pescatore di sogni, di paure, di rabbia, di speranze e gioia.

Parole di rabbia e pensieri d’amore questa è la vita del pescatore.

Fare bene il proprio lavoro

Secondo Seth Godin noi lavoriamo per:

  1. I SOLDI
  2. vincere delle sfide
  3. piacere
  4. l’impatto che ha sul mondo
  5. la reputazione che si acquista nella propria comunità
  6. risolvere problemi
  7. essere parte di un gruppo e per raggiungere obiettivi comuni
  8. essere apprezzato

Perchè la stragrande maggioranza delle persone si focalizza solo sul primo punto?

I soldi, come da sempre ci hanno insegnato, sono importanti ma non sufficienti per vivere una vita degna del suo nome.

Bisogna dare valore ad altre cose, dobbiamo imparare a godere delle piccole cose.

Preferisco non essere ricco, ma respirare aria pura. Preferisco non avere l’auto di lusso, il cellulare ultimo modello e il pantalone di marca, ma far crescere le nuove generazioni senza la criminalità organizzata.

Può sembrare strano, ma tutti questi concetti sono collegati.

Come ha detto Saviano, le mafie si combattono (e quindi si migliora il mondo) facendo ognuno di noi bene il proprio lavoro.

Ed il proprio lavoro si fa bene quando oltre ai soldi ci sono altre ragioni che ci spingono la mattina ad alzarci dal letto.

Lentamente muore

Un articolo molto interessante di Barbara Bonaventura sul sito 2010 Trends incentrato sulla cultura dell’innovazione mi ha fatto venire in mente le splendida poesia Lentamente muore di Neruda:

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Il cambiamento è l’energia che porta sviluppo e progresso. Anche quando si raggiunge un risultato positivo, bisogna sempre avere la voglia di continuare ad andare avanti, la voglia di inventare, innovare, migliorare.

Barbara nel suo articolo ci dice che non basta fare una scoperta sensazionale, godere di un vantaggio competitivo enorme su tutti gli altri, ma bisogna avere dentro di sé il desiderio di continuare questo viaggio e aggiunge:

Per assicurarsi una prosperità sostenibile , è necessario, pertanto, un impegno deciso nel costruire la cultura dell’innovazione e nel sostenere i leader affinché possano continuare ad innovare.”