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Che cos’è il Web Marketing?

Non sono un professore, scienziato o uno dei tanti tuttologi che hanno invaso il mondo. Infatti non avendo tutte le verità in tasca, ho deciso di rendere pubblica la mia ignoranza ponendo al mondo della rete una semplice e (pare) allo stesso tempo complicatissima domanda:

che cos’è il web marketing?

Questo mio dubbio nell’ultimo periodo è divenuto un enigma inestricabile, soprattutto a causa della vorticosa ascesa dei VIP del momento: il SEO e i Social Network.

Troppi SEO Specialist, Social Media Expert, Search Engine Evangelist scorazzano su e giù per il web professando il verbo e promuovendo incredibili campagne di Web Marketing (e qui casca l’asino) in grado da un giorno all’altro di cambiare la vita delle piccole e grandi aziende italiane, chissà se in meglio o in peggio.

Pertanto, spinto anche da un ottimo articolo di Andrea Voigt, ho preso coraggio e mi sono buttato a capofitto alla ricerca della definizione perduta.

Che cos’è il Web Marketing?

E come avrebbe fatto un Indiana Jones 2.0 qualsiasi ho creato un sondaggio su Facebook, ho fornito varie risposte “pre-fabbricate” e mi sono divertito ad inserire dei simpatici trabocchetti, pensando: magari qualcuno ci casca :-).

Più di 100 persone (tra cui moltissime voci autorevoli) mi hanno fatto felice dando una risposta (per di più sensata), facendo sì che questa mia ricerca acquisisse un valore sostanziale.

Web MarketingLa definizione con più risposte è quella che fornisce anche Wikipedia (la possiamo ormai considerare la fonte più autorevole che esista?), ovvero il Web Marketing è la branca della attività di marketing che sfrutta il canale online.

Stop. Semplice, chiaro e conciso.

Anche tutte le altre definizioni che hanno ricevuto più voti legano e fanno discendere, inesorabilmente, il Web Marketing dal Marketing.

Ovvio, direte voi! Eh no, purtroppo no. Bisogna dirlo, urlarlo, dimostrarlo. E poi ripeterlo e dirlo di nuovo.

Il Web Marketing opera online, così come il Marketing opera offline.
Cambiano gli strumenti, le piattaforme, le soluzioni, i soggetti e il loro modo di agire ed interagire. Ma sono, alla radice, la stessa cosa (addirittura alcuni hanno risposto al sondaggio scegliendo la definizione di Marketing offerta da Wikipedia).

Dopo questo lungo pistolotto, voi vi chiederete ma perché questo ci sta martellando con questi concetti scontati?

Perché nella realtà non è così.

Se navigate un po’ troverete degli esempi di servizi di Web Marketing offerti in giro che lasciano veramente a bocca aperta. Cito testualmente:

  • indicizzazione sui motori di ricerca compresa della traduzione dei testi nelle altre lingue;
  • campagne Pay per Click Management e Seo, anche conosciute come “posizionamento su google”;
  • visibilità sui motori di ricerca e i social network;
  • ecc.

Tutte cose importanti, necessarie, molto alla moda. Ma nessuno di questi può essere definito, in maniera propria e precisa, un servizio di Web Marketing, mai!

Il SEO non è Web Marketing e non lo sarà mai.

La presenza di un’azienda sui Social Network non è Web Marketing e non lo sarà mai.

E bisogna dirlo, urlarlo, ripeterlo all’infinito. Non per un mero puntiglio lessicale, ma perché abbiamo la sacra responsabilità di comunicare concetti giusti, formare ed educare i nostri clienti ed interlocutori, non disorientarli, preparare un terreno fertile per nuove idee e nuovi business.

Insomma dobbiamo farlo per rendere il mondo un posto migliore in cui far crescere i nostri figli e per combattere la povertà e la fame nel mondo :-)!

Tutti abbiamo bisogno di aiuto

Help!

Help!, I need somebody,
Help!, not just anybody,
Help!, you know I need someone, Help!
And now my life has changed in oh so many ways,
my independence seems to vanish in the haze.
Help me, get my feet back on the ground,
won’t you please, please help me!

Lezione spiccia di marketing cantata da John e Paul con l’aiuto di Ringo e George.

La gioventù, il delirio di onnipotenza, la vanità sono tutte “brutte bestie” che ci inducono a credere che siamo invincibili, che – come dice il proverbio – è meglio stare soli che male accompagnati. Beh io credo di no!

Sì è vero non è facile, bisogna trovare le persone giuste, affiatate, compatibili con il proprio carattere, ma è la squadra che vince, bisogna stare uniti (come dice il poeta) e per stare uniti è necessario stare insieme agli altri, perché tutti abbiamo bisogno di aiuto.

Forse ora credi di no, ma prima o poi anche tu avrai bisogno di sentirti parte di un gruppo, di un qualcosa che cresce, anche tu chiederai aiuto perché ne avrai bisogno (lo fecero gli scarafaggi di Liverpool, figurati se non capiterà anche a te!).

La teorie evolutiva di Darwin applicata al Marketing

Nel 1880 Charles Darwin fece una scoperta straordinaria nelle Isole Galapagos. Scoprì 14 specie di fringuelli ognuno dei quali aveva un becco differente in base al tipo di cibo disponibile sull’isola in cui viveva. Questa scoperta portò Darwin alla famosa Teoria dell’Evoluzione (sintetizzando: evoluzione o morte), una delle più grandi rivoluzioni scientifiche della storia dell’uomo.
Se i fringuelli non si fossero adattati ai cambiamenti delle disponibilità di cibo sarebbero morti tutti.

Quando pensiamo alla Teoria di Darwin ci vengono subito in mente gli animali, i loro comportamenti evolutivi e il loro adattarsi all’ecosistema in cui sono immersi; ma se ci ragioniamo, anche il mercato (l’ecosistema studiato dagli economisti) ha le stesse regole e leggi.

Da qui possiamo tracciare le linee di una teoria evolutiva darwiniana applicata al marketing, basandola sui seguenti punti.

1. I buyers stanno cambiando: non ci sono dubbi, il modo in cui i clienti e i consumatori si comportano oggi è molto differente da come si comportavano 10 anni fa. Ciò accade soprattutto grazie a Internet e ai nuovi canali comunicativi:

  • I buyers hanno a disposizione molte più informazioni rispetto al passato e sono informazioni di qualità più elevata in quanto non provengono dalle aziende ma sono generate orizzontalmente dagli altri buyers;
  • I buyers disponendo delle informazioni hanno maggiormente il controllo della situazione rispetto al passato.

2. Gli studi dimostrano il declino del marketing tradizionale o Outbound Marketing: i consumatori hanno ormai acquisito gli anticorpi rispetto ai canali tradizionali del marketing, la pubblicità per esempio influisce sempre meno sulle decisioni di acquisto.

3. I maggiori casi di successo derivano dalle strategie di Inbound Marketing: la tendenza è il consumatore che cerca l’azienda, il marketing deve essere un magnete che attira anziché un martello che batte sulla testa dei consumatori.

La lezione di Darwin quindi si traduce con una parola, la stessa utilizzata da più di 130 anni: evoluzione.
Le aziende devono evolvere, le loro strategie di marketing devono evolvere, i marketing manager devono evolvere, questo perché il mercato là fuori è cambiato ed è evoluto.

Evoluzione, oggi nel 2011, significa passare dall’Outbound Marketing all’Inbound Marketing. L’alternativa è una lenta ed inesorabile morte.

Liberamente tratto da 3 Marketing Lessons From Charles Darwin.

L’importanza del Marketing (secondo Kotler)

Due adoloscenti entrano da Starbucks a Shangai. Mentre una ordina una bevanda alla menta, l’altra si accomoda ad un tavolo e apre il suo notebook. Si connette rapidamente a Internet, grazia all’accordo che Starbucks ha stipulato con China Mobile, e utilizza il motore di ricerca per trova informazioni. L’amica ritorna con le bevande, controlla il suo cellulare per vedere se ci sono messaggi e si accomoda sul divanetto per gustarsi la bella atmosfera che regna nel locale.

Questa scena potrebbe ripetersi in qualsiasi Starbucks nel mondo.

Grazie a delle intense attività di marketing, Starbucks apre ogni anno centinaia di nuovi punti vendita, con l’obiettivo di far diventare le sue bevande una parte della routine quotidiana per decine di milioni di clienti in tutto il mondo.

Coma sa bene Starbucks, un marketing efficace è diventato ormai una componente essenziale per il successo di un’azienda.

Fonte: Il Marketing del nuovo millennio (Kotler – Keller)

Getta la rete, buona pesca ci sarà

Pescatore

Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò

Lezione spiccia di personal marketing cantata da Bertoli.

Lavora, lavora tanto. Studia, studia tanto. Metti in pratica lo studio e produci tanto, i risultati arriveranno.

Ma non basta la quantità per ottenere soddisfazioni e risultati, serve anche la qualità. E per fare lavori di qualità è necessario amare ciò che si fa.

Bisogna lavorare cantando, bisogna lavorare felici.

Per avere un futuro roseo è necessario amare ciò che si fa.