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Lettera di un giovane cittadino napoletano

Ho vent’anni. Come tutti i giovani della mia età, sono un concentrato ribollente di dubbi, diluito solo da poche, ma ferree certezze, come l’affetto per mammà e l’ottimismo inguaribile di chi crede che il futuro debba per forza essere roseo, e non c’è logica che tenga a freno questa convinzione.

Speranzoso di poter scuotere di dosso qualche punto interrogativo, ho partecipato alla riunione “a porte chiuse” convocate dal Cittadino Enzo Rivellini, per uscirne, poi, affannato dal pesante carico di perplessità.

Ritorno alla fiamma, calcoli ragioneristici su quale alleanza offrisse più consiglieri comunali, anticomunismo in salsa berlusconiana e promesse di grandi imprese hanno animato quella che doveva essere una serata decisiva per le sorti della politica nazionale, ma che, invece, accompagnata da proclami ambigui, è terminata con la bacchettata al Cittadino Fini per aver irrimediabilmente spostato il partito  a sinistra.

Forse il mio stupore è insito nel fatto che abbia avversato i comunisti nei primi anni del liceo, fino a che non abbiamo tutti compreso, mettendo un po’ di giudizio, che non esista alcuna diversità insuperabile tra chi frequenta questo mondo.

Non è colpa della mia generazione se siamo allergici alle vostre ideologie.

Noi aderimmo all’umanità nel 1990, quando la nipote del Duce aggiungeva un altro film alla sua carriera, i tedeschi di Berlino Est festeggiavano in strada la vittoria della Germania Ovest, a Palermo comminavano 258 condanne per Mafia e Nelson Mandela veniva eletto Presidente del Sud Africa: quell’umanità ci accolse festosa per aver scardinato vecchi e dannosi equilibri e archiviato il XX secolo.

orafuturoNon vi stupite, quindi, se la mia adesione ad un candidato, ad un partito, ad un consigliere, non sia condizionata dal numero di poltrone che quella o quell’altra sigla possa offrire, nè subordinata ad una fiamma o ad una falce, ma spinta dalla speranza di eleggere un cittadino che mi garantisca un servizio pubblico efficiente per raggiungere la mia università e i miei amici, che mi assicuri massima tutela quando passeggio di notte con una ragazza, che lasci la possibilità a mia nipote di giocare sulle giostrine e a mio nonno di muoversi con la sedia a rotelle in massima semplicità.

Ma una città vivibile è un risultato che solo i cittadini perbene possono conseguire.

E non si possono suddividere i cittadini per bene in tante sigle, ma occorre creare le condizioni affinché loro si ritrovino comodamente a collaborare.

Io con queste speranze ho aderito a Futuro e Libertà, in quanto ho visto in Fini colui che avrebbe potuto trascinare via le persone perbene di destra dal pantano dell’anticomunismo ossessivo e dal berlusconismo becero,  e confrontarsi e discutere con quelle persone di sinistra perbene, riunite tutte insieme sotto il tricolore. Questo magnifico fine non può soffrire mezzucci ed escamotage. Non si può affidare questo sogno agli affaristi. Non si può credere che la qualità del progetto sia misurata dai voti. I voti della criminalità o dei soliti politicanti non devono trovare spazio in una comunità che ha per unico fine il bene dell’Italia. La collaborazione di Cosentino, di Martusciello, di Cesaro, non può solleticare chi è convinto che l’integrità sia il cardine fondante della politica.

Io non ho compreso Enzo Rivellini. Se il suo sconforto, come riferito dai suoi collaboratori, consistesse nell’ingresso di Diodato, avrebbe dovuto dimostrarci l’incompatibilità di Diodato con questo sogno e avrebbe dovuto mostrarci una grande grinta e coraggio, magari correndo da solo, con una proprio lista, a sindaco di Napoli. Io l’avrei sostenuto, convinto che  una persona perbene meriti la stima e l’appoggio di altre persone per bene, e avrei ritenuto la sua candidatura l’unica soluzione necessaria per sottrarre Fli in Campania alla malavita.Quella che ho visto ieri, purtroppo, si è rivelata la più grande delusione che un giovane di vent’anni avrebbe mai potuto ricevere.

Danilo De Luca
Presidente Associazione Ora Futuro

Pubblicato da Gabriele Granato

Founder @ 3d0 - Docente @ LUMSA - Presidente @ Fare Digitale - Papà orgoglioso. Credo nella cultura digitale e nel meraviglioso sorriso di mia moglie.